Crollo in Via Udine, protesta Legambiente - 10-02-02 - da Il Sannio Q.

 

 

L'accusa degli ambientalisti: "Leggerezza da parte del sindaco e dei responsabili dell'UTC"

 

Via Udine, la voce di Legambiente.

In merito all'episodio di crollo gli ambientalisti ricordano che esso "fa seguito" ad un fenomeno di cedimento statico di un edificio verificatosi in località Lagni qualche settimana fa, ed al caso di un'abitazione unifamiliare situata a qualche centinaio di metri di distanza che per problemi di staticità è stata abbandonata dai proprietari e probabilmente verrà abbattuta, "chiediamo - dichiara Grazia Fasano, responsabile della Valle Telesina - una immediata revisione del Piano Regolatore che preveda un alleggerimento del carico urbanistico in queste aree con una diversa zonizzazione ed innanzitutto uno studio geologico approfondito, soprattutto nelle zone del paese dove sono presenti falde superficiali".

 

La responsabile di Legambiente evidenzia che "s'impone una immediata riflessione che tenga conto delle caratteristiche del territorio e delle problematiche inerenti gli aspetti idrogeologici affinché non si ripetano casi analoghi.

 

E la situazione dell'area viene definita "delicata". Questo perché " la presenza della torba, che in caso di contatto con l'acqua si liquefa, avrebbe dovuto consigliare una maggiore cautela da parte innanzitutto dell'Amministrazione comunale che nel monitorare la situazione e prevedere interventi adeguati anche nel caso della costruzione della strada.

 

Risulta alquanto dubbioso - dichiara Fasano - l'atteggiamento del sindaco che già dal primo giorno aveva individuato nell'azione dei proprietari del fondo, per aver sulla sorgente creato un pozzo e avere canalizzato con drenaggio le acque convogliate in tubi e poi a cielo aperto esistente, la causa dell'evento verificatosi.

 

E' strano che il primo cittadino di fronte ai danni chiaramente subiti dai proprietari del fondo in questione, si sia immediatamente preoccupato di individuare i "colpevoli".  Ci saremo aspettati un atteggiamento di maggiore responsabilità".

 

Fasano, a questo punto "indica" altre azioni operate sul territorio e delle quali chiede spiegazioni proprio D'Occhio: la canalizzazione effettuata ("a cura dell'Amministrazione") la scorsa estate per la costruzione della strada comunale di via Udine, con un tubo di scarico 30 millimetri che attraversa la suddetta strada per confluire dall'altra parte nella continuazione del vecchio fosso.

 

E proprio questo fosso "al momento del fatto, risultava ostruito da terreno e materiale vario per cui se ne è resa necessari a la pulizia nell'immediato per farla defluire le acque della sorgente. I cittadini della zona avevano segnalato l'ostruzione del fosso ma, la loro richiesta - dichiara Fasano - è rimasta inascoltata. Sembra che si tratta di un'opera idraulica che non rientra tra quelle in gestione del Consorzio di Bonifica per quanto riguarda la manutenzione".

 

E il discorso prende a toccare anche un altro aspetto:" denunciamo la leggerezza da parte del primo cittadino e del responsabile dell'UTC - continua la responsabile di Legambiente - nell'aver pensato di risolvere il problema con grande celerità ed aver disposto per venerdì mattina, prima che il geologo incaricato dal comune stesso ancora arrivasse a Telese, di scaricare nel laghetto creatosi un primo camion di pietre, cosa che non è poi avvenuta su nostra richiesta.

 

Chiediamo che innanzitutto sia ripristinata la sorgente e ristabilito il deflusso delle acque così come previsto dalla normativa vigente e che sia modificato l'intervento sotto la strada comunale. Siamo in attesa del parere dell'Autorità di Bacino del Volturno-Liri-Garigliano che nella giornata di ieri ha inviato un proprio tecnico per un sopralluogo".